La Fatica di Essere Sinceri sull’ Amore Finito di un Amico

Questa è stata una settimana decisamente impegnativa, mille appuntamenti, un figlio ingessato, una gita in programma fatta in stampelle, ma un avvenimento tra tutti ha scosso la mia isterica esistenza: la rottura di una storia d’amore, non una qualsiasi, quella di una delle persone che più amo al mondo.

Quando un amore finisce, è sempre facile dare consigli da fuori, fare forza all’altro, schierarsi, ma insomma, ormai abbiamo passato i 30, direi che è meglio farcene una ragione senza starci a raccontare delle favole. Io sono sempre l’amica di merda in queste occasioni, sono quella che dice le cose come stanno anche quando è scomodo, perché secondo me sfuggire alle situazioni le incancrenisce e si rischia di vivere un dolore che potrebbe essere passeggero per anni, e farlo diventare un’abitudine.

Ci sono degli amori che si guardano da fuori e che sembra palese non possano durare a tutti, tranne che ai diretti interessati; ci sono relazioni che vedi cominciare aspettando che finiscano, quelle in cui il tuo amico, a cui vuoi un mondo di bene, si perde e si ci butta di testa e tu non sai cosa dire: vederlo felice ti illumina, allo stesso tempo prevedi già una catastrofe. Io questa catastrofe l’avevo prevista da subito, ma per un po’ mi sono dovuta ricredere; questa storia che a me sembrava fantascienza, è durata anni ed è stata anche a tratti felice, anni di convivenza cominciati come un azzardo.

Due persone così diverse, sia per età che per carattere, mi chiedo ancora adesso come siano riuscite a conciliare le loro vite così a lungo. Lui è paziente, intelligente, un uomo veramente in gamba con un cuore immenso, con grandi braccia per stringerti quando hai paura e con sempre un minuto a disposizione per ascoltare quello che hai da dire; onesto, rispettoso, con tanta voglia di divertirsi e divertente, acuto, spigliato, un ragazzo che è felice se riesce a regalare un sorriso, che ha voglia di casa e famiglia, ma anche di amici e musica. Lei una ragazza timida, schiva, insicura, dal carattere burbero, che può apparire forte, ma che nasconde una grande fragilità, una che se le dici una parola sbagliata ti insulta finché non piangi, ma che quando ti parla non riesce a guardarti in faccia; anche lei si divide tra la voglia di divertirsi e il pensiero di una famiglia, ma è giovane, non ha nemmeno 30 anni,crede di essere matura ma è piccola e ha tante esperienze ancora da fare da sola prima di potersi dire veramente indipendente, ha priorità diverse.

Io ho sempre saputo che questo non sarebbe stato un amore per tutta la vita, semplicemente perché la voglia di protezione di lui e la differenza di età, per anni sono stati un rifugio, un porto sicuro per lei, fino a quando non si è presentata la possibilità di stare al mondo da sola e di capire che è bello avere fiducia in sé stessi, fiducia che lui ha costruito in lei anno dopo anno, e che ci sono tante tante cose da vivere e fare prima di mettere su una famiglia. Io sapevo già che sarebbe arrivato il giorno in cui lei avrebbe fatto un passo indietro, non per paura, ma per presa di coscienza.

Ci sono degli amori che sei costretto a vivere anche tu, perché se vuoi bene ad un amico, vuoi bene anche alla sua fidanzata (non sempre), nel mio caso è andata così. In questi anni, com’è tradizione per il mio ruolo di amica, ho ascoltato da lui i racconti delle loro litigate, degli incazzamenti di uno e dell’altra, dei momenti di crisi, dei periodi in cui tutto andava benissimo ed entrambi avevano gli occhi a cuore; andando avanti nel tempo, mi era sempre più chiaro che questa storia sarebbe finita e non per volere di lui.

Io penso da molto tempo che questo amore sia andato avanti per inerzia, per inconscia convenienza, ma senza malizia da parte di nessuno dei due; lui lo conosco bene, si sarebbe tagliato un braccio per non farle del male e difficilmente avrebbe avuto il coraggio di troncare questa relazione; gli dava sicurezza, gli dava stabilità, ma a mio parere, era più innamorato dell’idea che si era fatto per il suo futuro che di lei; lei stava bene con lui, si era fatta la sua rassicurante routine, la palestra, gli amici, qualche lavoretto, ma con un tetto sicuro sulla testa e un uomo che la sostenesse sempre da cui tornare, anche lei però più innamorata di questa ideale vita che di lui. Tutti e due legati sicuramente da un grande affetto, per come la penso io, non più amore da anni, ma alcune cose si possono vedere solo da fuori.

Arriviamo al punto: io, che sono l’amica di lui, come cazzo faccio a dirgli ciò? Io devo essere la cattiva, dire la verità e palesare agli occhi di lui un amore spentosi tanto tempo fa, che era un progetto, un’idea e non un sentimento. Come faccio a dirgli che lei non ha nessuna colpa, che è solo andata così come doveva andare, che mi meraviglio non sia successo prima e che è meglio per tutti e due? Come posso adesso, ridargli fiducia e dirgli che andrà tutto bene, come posso saperlo?

Che compito ingrato, faticoso e anche straziante è quello dell’amica nei momenti in cui un amore finisce. Io non me la sono sentita di mentire e ho detto esattamente quello che ho scritto; è stato pesante essere spietata, ma per rispetto nei confronti del mio amico ho dovuto farlo, e per fortuna lui è abbastanza intelligente da averlo capito, piano piano lo metabolizzerà. Non ho potuto nemmeno consolarlo dicendo che lei è stronza, perché non lo è stata, ha fatto solo una scelta, altrimenti il classicone intramontabile del “è una zoccola” sarebbe stato semplice ed efficace. Ho fiducia nel fatto che lui torni a star bene, ma è dura, tanto, veder spezzati da un giorno all’altro, tutti quei sogni che davi per scontato si sarebbero realizzati a breve; ci sarà da aspettare, ma le fondamenta della casa questa volta saranno più stabili, ci sarà da farsi dei pianti e da mettere nel cassetto la paura del domani, armarsi di positività e farsi coraggio. Io sarò lì, se necessario anche per i vaffanculo per aver detto la verità, ma continuerò ad ascoltare e ad essere sicera, anche quando fa male. Auguro a lei una vita felice, spero possa crescere e fare quelle esperienze che la faranno diventare una donna indipendente, spero soprattutto che rifletta su quanto lui in questi anni le ha dato, di quanto sia anche merito suo il fatto che abbia preso coscienza di poter fare qualcosa da sola nella sua vita e che gli dia sempre la giusta importanza e il giusto rispetto.

Questo primo weekend in cui lui era solo io non c’ero e mi sono sentita una cacca, ma lui ha sorriso sapendomi con i miei figli a divertirmi, perché è grande e colei che riuscirà a capirlo e ad amarlo, sarà proprio fortunata.

2 commenti

  1. differenza di età conta ma ha maggiore importanza la sintonia, il capirsi e il rispettarsi. Certo erano due personalità diverse ma su un punto hai ragione. Lei era ed è immatura. Credo che lo rimarrà tutta la vita. Lei pensa di emanciparsi, di trovare la sua strada ma credo che deraglierà ancora. Essere amici in questi casi è difficile. Le parole talvolta feriscono anche se involontariamente

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    • Non è tanto la differenza di età, quanto quella di esperienze, ma la mancanza fondamentale del loro rapporto era il rispetto, da parte di lei. La sua immaturità non le ha permesso di vedere quanto valesse quello che aveva, e ha sempre avuto un atteggiamento ostile e di superiorità. Le voglio bene, ma non era la persona giusta per il mio amico.

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